La crisi finanziaria di Unicredit potrebbe mettere in crisi la carriera di Palenzona, e a Rita Rossa, candidata per la sinistra al Comune di Alessandria, potrebbe mancare il suo più autorevole e facoltoso sponsor. E per lei sarebbero guai.
di Max Corradi
Milano – Da un po’ di tempo le cose non sembrano andare troppo bene a Fabrizio Palenzona, il finanziere di Pozzolo Formigaro vicepresidente di Unicredit. Da un anno non gliene va bene una, dal Fallimento di Norman 95 di cui è stato AD, ai problemi di Cassa di Risparmio di Alessandria, lui è membro del CDA della Fondazione CRAL, a quelli del fratello Giampiero coinvolto nel fallimento Aiazzone. La tempesta continua col disastro di Unicredit che rischia di travolgerlo. I futuri assetti di Piazza Cordusio saranno determinati dai pesi che avranno le fondazioni dopo l’aumento di capitale, in quel quadro la prospettiva che Palenzona ne esca fortemente ridimensionato è un’ipotesi tutt’altro che peregrina. Anzi, i più attenti osservatori sostengono che l’attuale vicepresidente, garante della catena Crt-Unicredit-Mediobanca sia uno tra tanti. In tutto questo può aver pesato la morte di Marcellino Gavio, il magnate delle autostrade, e non solo (titolare con Ligresti di Impregilo, l’azienda che insieme agli avvisi di garanzia colleziona appalti, diretti o indiretti, in tutt’Italia), che lo ha sempre aiutato e sponsorizzato da quando era segretario della associazione trasportatori del tortonese. Grazie all’amicizia con la buonanima di Marcellino Gavio Palenzona è finito alla guida dell’Ascat e in ultimo, by Gemina, alla testa di Aeroporti di Roma. Ma è Unicredit (ed il gruppo CRT) che lo sostiene in ambito finanziario e che lo ha promosso come uno degli uomini più potenti d’Italia con tanto di cadrega in Mediobanca. Ora che Unicredit scricchiola tutta la struttura diventa instabile proprio mentre si aprono i giochi dei rinnovi dei vertici della Compagnia di San Paolo (dove gioca da esterno, ma influente) e, a ruota, di Via XX Settembre. Se la stella del finanziere pozzolese dovesse veramente calare, gli effetti del suo minor potere si riverberebbero in tutte le sue attività collaterali che vanno dai trasporti (Interporto Rivalta, Aeoporto di Fiumicino, Porto di Genova), alle banche (Unicredit, Mediobanda, Cassa di Risparmio di Alessandria), per finire alla politica con alle porte le elezioni amministrative di primavera ad Alessandria. In questo caso a patire le conseguenze della “crisi palenzoniana” sarebbe proprio la candidata della sinistra Rita Rossa che è forte in virtù, non degli argomenti, ma degli sponsor che ha, per cui se dovesse mancarle lo sponsor principale, beh, le cose per lei potrebbero ingarbugliarsi parecchio.
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