Il Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare (Cirn) si dichiara disponibile a dare al ministro per l’Ambiente Corrado Clini, probabilmente circondato da incompetenti ancorché ben retribuiti consiglieri, ripetizioni gratuite sulle fonti da intemperie, cosiddette rinnovabili, sulle quali sembra avere convinta ed incrollabile fiducia. La perla del “tecnico” Corrado Clini sul fotovoltaico è da Nobel dell’incompetenza; si tratta di pie illusioni infarcite da talebana fideistica attesa messianica in un’ipotetica praticamente impossibile ricerca finalizzata. Al disinformato ministro il CIRN si permette sommessamente di far sapere che il limite della resa di picco (è probabile che il ministro non sappia cosa significhi visto quello che dichiara) del 12% per le celle al silicio con drogaggio (non c’entrano gli stupefacenti, ma è un termine tecnico gergale) commerciale corrente, non è un limite dell’attuale tecnologia; è un limite e basta. La sola speranza di superarlo è come quella che, finanziando la ricerca, si possa modificare la legge di gravità e, magari, ottenere il risultato di librarsi in volo cabrato gettandosi da una finestra. Anche per questo ci permettiamo di consigliare al ministro Clini la lettura, da pagina 21 a pagina 28, della pubblicazione telematica http://www.giorgioprinzi.it/nucleare/audiovisivifonti/ripartenzaatti.pdf, che consta di 210 pagine. In questo modo l’ingenuo ministro Clini, se avrà voglia di informarsi, apprenderà che la potenza captabile dai mulini a vento è funzione del quadrato del diametro della girante, per cui, a parità della velocità della corrente eolica, per sostituire con pari potenza nominale di targa un mulino con girante di 100 metri di diametro sono necessari non dieci, ma cento (10 x 10, cioè dieci al quadrato) mulini con giranti da 10 metri di diametro. Il piccolo, singolarmente preso, avrà un minore impatto estetico, ma sarà, con legge quadratica, più invasivo del grande attuale.
In questa sede ci fermiamo solo a queste due puntualizzazioni, rimandando l’approssimativo ministro Clini, per maggiori approfondimenti, alla citata pubblicazione e, più in generale, alla mole di materiale divulgativo messa a disposizione in rete dal Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare.
Ancora una volta ed amaramente dobbiamo constatare che è proprio in campo tecnico e scientifico che imperano la disinformazione e la demagogia. Il CIRN denuncia da anni la truffa delle energie rinnovabili che sono un cancro dalle molte metastasi (le varie soluzioni) per il sistema energetico e la nostra economia. Esse infatti, facendo lievitare il costo del chilowattora, mettono fuori mercato le nostre aziende, distruggono un numero significativamente più elevato di posti di lavoro produttivi di quelli fittizi creati con l’ecoassistenzialismo dei sussidi per tenerle in piedi; sono fonte di disturbo e di inefficienza per la rete elettrica, tanto che si pone in maniera pressante l’esigenza di “ripulire” mediante accumulo il “traballante” chilowattora da loro prodotto; saranno fonte di scorie anche estremamente tossiche e pericolose per la salute, che rimarranno tali per l’eternità, in quanto trattandosi di elementi stabili e non radioattivi, non decadranno mai, neppure tra migliaia o milioni di anni. Di solo fotovoltaico abbiamo già cumulato mille tonnellate di scorie.
Noi scienziati e fisici del CIRN, gente che ha studiato, studia e studierà per tutta la vita questi temi, ci permettiamo di ribadire che l’unica alternativa, tra l’altro in grado di fare ripartire la nostra economia che paga una bolletta elettrica estremamente onerosa, è il nucleare. L’onere in bolletta per le regalie alle fonti da intemperie, che il ministro Clini con le sue dichiarazioni minimizza, distrugge posti di lavoro produttivi, correndo dietro il miraggio di posti fatui ed ecoassistiti.
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