Vercelli (17.12.2011) – Ieri pomeriggio, nell’ambito della vicenda che riguarda il progetto “Terre d’Acqua”, la giudice Luisa Ferracane, dopo un’intera mattinata di udienza, ha rinviato a giudizio per associazione a delinquere e peculato l’ex sottosegretario all’Agricoltura Roberto Rosso, l’ex assessore di Trino Alessandro Giolito, l’assessore di Casale e dirigente in Comune ad Alessandria Nicola Sirchia, il commercialista e consigliere comunale di Vercelli Tino Candeli, l’ex direttore generale della Provincia Gianfranco Chessa, di Novi Ligure, e l’ex sindaco di Trino Giovanni Ravasenga. Andranno a processo l’8 marzo, insieme con all’ex assessore provinciale Roberto Saviolo, di Pezzana, e l’esperta in beni culturali Cinzia Joris, accusati di peculato. Terre d’Acqua è una società che fornisce servizi integrati nella zona, costituita a suo tempo fra Provincia di Vercelli e Comune di Trino, che rispondeva al parlamentare del Pdl Roberto Rosso, già sottosegretario all’Agricoltura. Faceva contratti tra la provincia per avere finanziamenti. Secondo l’accusa però qualcuno avrebbe approfittato della cosa e la società Terre d’Acqua sarebbe servita, non per organizzare manifestazioni, eventi culturali e momenti di svago, ma per gestire ed utilizzare i finanziamenti provenienti dalla pubblica amministrazione – 1 milione 400 mila euro tra il 2005 e il 2007 – impegnando parte delle somme per scopi diversi da quelli per cui erano state versate. Ammette l’onorevole Rosso: “Sono l’ideatore di Terre d’Acqua che è lo strumento con cui pensavo a una valorizzazione culturale e turistica del territorio. Tutti i mutamenti societari – aggiunge Rosso – sono stati concordati con legali ed esperti in materia”.
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