Alessandria – Segna il passo la campagna per il tesseramento del PDL. I risultati sono inferiori alle aspettative. In Piemonte gli iscritti sono solo 44.174, l’1,7% dei votanti, ampiamente sotto la media nazionale. Fanalini di coda Alessandria e Cuneo. Il target minimo per il Piemonte fissato dal PDL romano era di 35.291 iscritti reali, ma il tesseramento soffre sempre del fenomeno delle tessere plurime sottoscritte da un unico raccoglitore, per cui il dato ufficiale non corrisponde alla realtà che è molto più amara per i nipotini di Berlusconi. Resta comunque distante l’obiettivo che si ereano prefissati i rappresentati azzuri piemontesi delle 58.818 tessere. La parte del leone, com’era prevedibile, l’hanno fatta Torino città (9.798) e la sua provincia (in totale 23.488), mentre il consuntivo di Cuneo e Alessandria è pesantemente in rosso: nella capitale della Granda (e di un sottosegretario di “peso” e della famiglia Costa) solo 154 cittadini hanno sottoscritto l’adesione, mentre nel capoluogo mandrogno, amministrato da un sindaco disastroso come Fabbio, ai minimi storici per quanto riguarda la popolarità, nonché patria di cavallera, il vicepresidente della Regione, sono stati appena 395. Neppure calcolando le affiliazioni delle rispettive province i due centri sfiorano gli obiettivi minimi (nel Cuneese si contano 2.564 tessere, nell’Alessandrino 2.032). Triste presagio in vista delle imminenti scadenze elettorali. Il Verbano-Cusio-Ossola è sempre meno azzurro con i suoi 1.296 militanti (il target minimo era di 1.935). Novara (5.010) e Asti (2.298) centrano gli obiettivi, mentre sono mancate un pugno di tessere a Biella (4.261) e Vercelli (3.225) per raggiungere la soglia di “eccellenza”.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.