Acqui Terme (AL) – Secondo i sindaci dell’acquese l’ospedale di Acqui sarebbe declassato dal nuovo piano regionale, per questo chiedono di inserirlo fra quelli «cardine». Contestazioni a non finire anche da Acqui, dopo quelle di Novi e Ovada per il problema del personale, che rivendica un ospedale come quelli di Casale e Novi. La vicenda è stata inserita nell’ordine del giorno che sarà discusso in consiglio comunale, per poi essere votato anche in tutti i Municipi dell’Acquese.
A Palazzo Levi ricordano come, nei mesi scorsi, ci sia stata una mobilitazione delle popolazioni di un vasto bacino che comprende anche molti centri della Valle Bormida ligure e della Langa Astigiana, con una raccolta di ben 12 mila firme, già consegnate al presidente Cota.
Dalla Regione rispondono: “Non si tratta di una classifica di serie A o di serie B degli ospedali – dice il vicepresidente del consiglio regionale, Riccardo Molinari -. Non è che l’ospedale cardine sia più importante di un ospedale territoriale, si tratta essenzialmente di una ripartizione dei differenti compiti affidati ai vari presidi. Anche il sindaco Rapetti è cosciente che nulla verrà cambiato e l’ha anche recentemente affermato pubblicamente: dagli atti aziendali emerge che nulla muterà per quanto riguarda l’ospedale di Acqui. Martedì, alla consultazione degli enti locali ad Alessandria, prenderà parte l’assessore Monferino che potrà spiegare meglio”.
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