(24.09.2011) – Con tutta l’umiltà che si richiede a chi ha l’ardire di rivolgersi al Sindaco ed alla di lui Giunta ci permettiamo di fare notare che Alessandria sorge sul Tanaro e non sul golfo di Napoli. Non si capisce pertanto il motivo per cui nella nostra nordica città si continui a riesumare, e a prendere come esempio, la politica amministrativa di Achille Lauro non certo entrata nella storia come esempio di buon governo. Non paghi di comprare il consenso a spese del comune, si è pure trasferita tra le nebbie padane l’usanza, propria di Lauro, di usare quinte di teatro dipinte per nascondere gli obbrobri urbanistici frutto di una amministrazione di rapina. Ad Alessandria si sono messe due gigantografie del ponte Meier per celare le ferite causate dall’illegale abbattimento del valido ponte ottocentesco della Cittadella. Che l’abbattimento del vecchio ponte sul Tanaro sia stato illegale sotto tutti i punti di vista non c’è dubbio alcuno anche se chi dovrebbe intervenire in merito fa finta di non vedere. Infatti i falsi palesi, le menzogne e gli inganni utilizzati per giustificarne l’abbattimento ampiamente riportati dalla stampa locale, costituiscono una perfetta ed inconfutabile confessione scritta da parte dei responsabili nonché una chiamata in correo dei partecipanti al patto scellerato che ha coinvolto la classe politica, gli organismi di informazione e di controllo. L’intera storia di questa vergognosa vicenda è scritta nero su bianco sulle pagine dei giornali in attesa che qualcuno si decida a fare giustizia. La vicenda inizia ancora prima dell’alluvione quando si diceva che il ponte era stato reso pericolante dalle bombe della guerra. Come si scoprì che era una menzogna si fece scrivere da cronisti compiacenti che era stato lesionato dal terremoto. Ma anche questo falso durò poco ed allora si tirò fuori che era stato reso fragile da una piena ed infine gli si attribuì persino di essere stato causa dell’alluvione quando il vero motivo era che gli altri due ponti, della Ferrovia e del Sanatorio, avevano 6 arcate su 9 ostruite da depositi per mancanza di manutenzione. L’unico ponte mai ostruito era proprio l’innocente ponte Cittadella che si autoripuliva per l’aumentata velocità di scorrimento delle acque sotto le sue arcate che sorgevano su un rilevato. Come risulta perfettamente anche dalla relazione del comandante dei Vigili del fuoco, ingegner Riccobono, nonchè da una enorme documentazione fotografica. E avanti così mentendo ed ingannando, ottenebrati dal desiderio di rapina, esibendo ogni volta falsi grossolani, rozze perizie frutto di mercenari che confondevano la scienza con il mercimonio. Si giunse persino ad abbattere il ponte ad agosto, mese in cui in Italia avvengono le peggiori e miserabili infamie approfittando del fatto che tutti sono in ferie ed impossibilitati a reagire. E lo abbatterono perfino prima che fossero terminati gli studi di idraulica condotti dal Magispo sul tratto alessandrino del Tanaro, costati alcuni miliardi di lire, poiché i risultati non avrebbero assolutamente giustificato l’abbattimento. Sempre secondo le migliori tradizioni di Achille Lauro è la terza o la quarta volta che si dà con grande strombazzo l’annuncio dell’inizio dei lavori del nuovo ponte sul Tanaro. Anche questa volta è un falso palese condotto nel totale disprezzo dell’intelligenza degli alessandrini e la baracca da cantiere posta verso piazza Gobetti altro non è che l’ennesima pappa per citrulli. Infatti non solo mancano i soldi per costruirlo, ma manca persino il progetto esecutivo oltre che il nullaosta dello stesso Meier che firmerà il ponte. Arrivati a questo punto non vorremmo che seguendo le peggiori tradizioni mafiose si cercasse di fare iniziare i lavori senza avere i soldi sperando in finanziamenti in corso d’opera con il risultato di lasciare i lavori a metà, in mancanza dell’arrivo degli stessi, come è capitato a decine di ponti nel sud d’Italia. Cosa assai probabile visto i tempi che corrono.
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