di Guido Manzone (04.09.2011) – Senza alcun ausilio di macchine la grande muraglia cinese fu costruita in vent’anni ed in un tempo poco più lungo la piramide di Cheope. Ugualmente in epoca più recente la Genova-Serravalle fu ultimata in tre anni e mezzo. Nel dire questo non vogliamo assolutamente fare apologia di fascismo nè esaltare il celeste impero cinese o rimpiangere il teocratico governo dei faraoni, ma semplicemente evidenziare con il confronto la durata infinita dei lavori pubblici in provincia di Alessandria. E questo in tutti i settori che vanno dall’eterno restauro (ripetiamo, restauro e non costruzione) del ponte sul Bormida ad Acqui o l’interminabile interramento dei tubi del gas in tutti i comuni interessati ed anche la perpetua tela di Penelope del ripristino delle opere di controscarpa sulle strade franate dell’intera provincia. Si dirà, nel resto d’Italia la situazione è analoga o ancora peggiore. Verissimo, ma nel resto d’Italia non siamo in grado di intervenire, in Alessandria sì. L’intera durata dei lavori, propria dei nostri giorni, assolutamente ingiustificabile in una società ad alto sviluppo tecnologico, dipende da un solo fatto: la lentezza dei lavori è uno dei mezzi per rubarci sopra aggirando le leggi di tutela che dovrebbero impedirlo. Spieghiamo il tutto con un personale episodio. Alcuni anni addietro stavamo guardando la pavimentazione di una strada che durava da più giorni. Era fatta malissimo da quattro solitari pellegrini che sbadilavano pietrisco mescolato a bitume di infima qualità. Vedendoci, arrivò l’impresario dei lavori. Era una persona che conoscevo da molto tempo ed eravamo anche amici. Gli dicemmo apertamente ciò che pensavamo: “So meglio di te che questi lavori fanno schifo” replicò con nostro stupore “ma è già tanto se è così! Sto lavorando in quarto subappalto. Ossia tre persone prima di me ci hanno mangiato sopra senza alzare un dito. Di quanto stanziato per i lavori, a me, se va bene, ne arriva sì e no il 60%. I lavori direttamente a me non li danno. Se lo facessero potrei attrezzarmi meglio ed assumere gente. Li prende il solito che poi divide con i committenti”. Aveva ragione lui e con le sue parole mi chiuse la bocca. Il modesto cronista di fronte a questi fatti non può fare altro che scriverne. Chi dovrebbe intervenire per impedirli sono le forze dell’ordine ed i prefetti. Hanno tutti i mezzi per farlo. Anche le opposizioni potrebbero fare la loro parte se si smettesse la politica del 70/30. Ossia il maltolto viene diviso al 70%a chi governa ed il 30 % all’opposizione che tace e fa finta di non sapere. Sono fatti che ad Alessandria sono a conoscenza anche dei bambini dell’asilo. Ma quelli un po’ stupidi. Quelli intellegenti sanno molto ma molto di più.
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