Alessandria – Infuriano le polemiche sulle responsabilità degli allagamenti avvenuti, l’altro ieri, a Spinetta a causa dell’esondazione del Rio Lovassina le cui acque, inquinate, hanno invaso scuole, Cassa di Risparmio, negozi e primi piani di edifici, costringendo commercianti e cittadini a fare la conta dei danni e a togliere fango da strade e abitazioni. Tra Provincia e Comune è scontro sulla gestione del problema, un problema che sta ormai affliggendo da anni gli abitanti di Spinetta. In passato ci furono progetti per cercare porre fine del tutto al problema Lovassina: dapprima, competenza era del genio Civile, lo si chiuse nel sui alveo e lo si fece passare in condotto sotterraneo, poi, sindaco Francesca Calvo, si pensò ad opere di manutenzione straordinaria fino a Novi grazie ad un finanziamento delle Regione. Ma le opere furono realizzate nel solo territorio alessandrino. Infine, il progetto di un canale scolmatore da Novi e casse di esondazione per fare in modo che il rio non scaricasse più nel Bormida, ma nel Tanaro. Proprio sui quest’ultimo progetto, Comune e Provincia si palleggiano la responsabilità: da Palazzo Ghilini si attenderebbe la firma del sindaco Fabbio per la realizzazione del suddetto canale scolmatore. Ma da Palazzo Rosso è arrivata pronta la replica: ad essere in ritardo con gli interventi è invece la Provincia.
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