Sulla fusione tra Banca di Legnano e Cassa di Risparmio di Alessandria voluta dalla controllante Bpm la Procura di Milano vuole vederci chiaro ed ha chiesto nuovi atti sull’affare
Milano (da Corsera) (19.10.2011) – La procura di Milano ha chiesto alla Banca Popolare di Milano l’esibizione di una serie di atti relativi al convertendo e alla prevista fusione tra la Banca popolare di Legnano e la Cassa di Risparmio di Alessandria. In particolare, secondo quanto appreso, il pm Roberto Pellicano, titolare del fascicolo, ha chiesto alla Bpm di avere l’elenco dei sottoscrittori del convertendo, con indicazioni precise sulla data di sottoscrizione, l’importo del bond sottoscritto e se il bond è stato sottoscritto su richiesta del cliente o su proposta della banca. Stando a informazioni già in possesso dei pm, sarebbe stato accertato che l’80% del convertendo è stato sottoscritto dai clienti su iniziativa della banca e che in molti casi si trattava di clienti con un profilo di rischio non adatto a un prodotto di quel tipo, non liquido e considerato rischioso. Quello che la procura di Milano cerca di capire è come sia stato fatto il collocamento e se ai clienti è stato detto tutto sull’operazione. Con l’occasione, i magistrati hanno chiesto anche l’esibizione di atti relativi alla prevista fusione tra la Banca popolare di Legnano e la Cassa di Risparmio di Alessandria. Si tratta di una richiesta nell’ambito di una fase esplorativa per capire come è stata strutturata la fusione e come è stata comunicata al mercato.
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