Per il prefetto di Alessandria i bilanci vanno bene e non c’è bisogno del commissario. Gravissimo contrasto tra il rappresentante del Ministro Maroni e la Corte dei Conti in merito alla pesante situazione finanziaria del Comune di Alessandria. Se è tutto a posto invitiamo il prefetto Castaldo a rinunciare al suo stipendio per dieci anni per mantenere le famiglie delle decine di dipendenti degli enti di secondo grado del Comune di Alessandria che aspettano ancora di essere pagati e sono a rischio disoccupazione. La Lega intanto sta a guardare.
Alessandria (a.g.) (07.10.2011) – Il Prefetto di Alessandria Francesco Paolo Castaldo vuole collaborare col Comune di Alessandria per le “correzioni di bilancio” e dichiara che non nominerà né il commissario ad acta né il commissario prefettizio. La motivazione starebbe nel fatto che i bilanci comunali ci sono. Infatti secondo lui solo l’assenza degli stessi potrebbe giustificare la nomina del commissario. Ma il rappresentante del Governo, dipendente diretto del Ministro Maroni, non dice che i bilanci ci sono ma non sono credibili, anche alla luce di quanto osservato e dichiarato dalla Corte dei Conti. Pertanto è come se non ci fossero. In questi casi il Prefetto deve informare della cosa il ministero dell’interno che dovrebbe emanare il decreto di scioglimento del Consiglio Comunale adottato dal Presidente della Repubblica. Neanche forzando il senso dell’art. 141 del D.Lgs. 267/2000 si può trovare una parvenza di giustificazione alla decisione del prefetto, laddove si legge che “…si prevede la procedura prefettizia quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi “. Nella fattispecie, in Alessandria alcuni enti di secondo grado sono praticamente paralizzati dalla grave situazione finanziaria del comune, per cui, da un lato i bilanci ci sono ma i giudici della Corte dei Conti li considerano carta straccia; dall’altra la macchina comunale è sull’orlo della paralisi. E il prefetto a questo proposito fa finta di niente e ignora quello che si legge sempre all’articolo 142 del D.Lgs. 267/2000 al comma 2: “In attesa del decreto, il prefetto può sospendere gli amministratori di cui al comma 1 qualora sussistano motivi di grave e urgente necessità”. Facciamo presenta al prefetto che la grave e urgente necessità esiste, per esempio, a causa dei debiti giganteschi che il Comune di Alessandria ha verso gli enti di secondo grado come il Cissaca che, anche a causa dei ritardi di pagamento del Comune, non riesce a pagare a sua volta i creditori che devono lasciare a casa i dipendenti. Altrimenti, se per il prefetto va tutto bene, gli stipendi ai 140 dipendenti della cooperativa Azimut li paghi lui.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.