Novi Ligure (AL) – Stanno assumendo caratteristiche nuove gli incontri nella tavernetta di Giannattasio sempre più momenti di elaborazione politica, cui confluiscono persone di vari schieramenti. Si discute della situazione politica novese in grave crisi in entrambi gli schieramenti che vede il PD perdere continuamente pezzi, l’ultimo in ordine di tempo Biagio Zigrino confluito nel gruppo misto. Anche nella sede del settimanale Panorama di Novi in via Municipio si susseguono riunioni di ex PDL e cattolici che tendono alla costituzione di un nuovo soggetto politico orbitante nel terzo polo. Gianfranco Chessa, Piero Vernetti, Alberto Masoero e Costanzo Cuccuru sembrano intenzionati a scendere in campo con una loro lista alle prossime amministrative mentre il raggruppamento di Giannattasio è vicino a Rutelli e Tabacci, e intende porsi al di là degli schieramenti tradizionali per portare a Novi prospettive meno legate ai partiti tradizionali per elaborare un progetto di città che sia veramente condiviso dalla popolazione, superando schematismi e posizioni obsolete. “È vero che molte volte gli uomini, nella politica, non cambiano: è così a destra, a sinistra, al centro – ci ha detto Giannattasio -, ma è altrettanto vero che c’è chi vuole mantenere immutato l’assetto del potere sia a livello nazionale che locale, ma per fortuna c’è anche chi vuole introdurre elementi di modifica, innovativi e condivisi. Il mio gruppo – ha detto ancora Giannattasio attualmente segretario provinciale dell’API di Rutelli – ha la volontà di diventare operativo in campo cittadino e di porsi come momento di aggregazione di chi fa e ha fatto politica attiva e di chi fa ora le prime esperienze, senza tener conto delle diverse provenienze”. Alle riunioni, oltre a Giannattasio, ha preso parte la Segretaria dell’UDC novese Gabriella De Petro con alcuni iscritti del suo partito, Vito Ziccardi, Franco Pietro, Osvaldo Repetti (tutti provenienti dalle file dell’ex Margherita). C’è anche un gruppo di ex socialisti fra cui Giampiero Daffonchio e Antonino Andronico, oltre a rappresentanti della cosiddetta società civile. Il gruppo è convinto che a Novi ci sia una carenza di vita democratica, con scelte che per lo più vengono calate dall’alto, senza un vero confronto con la città. Così come c’è la consapevolezza che la minoranza consiliare e i partiti che la sostengono non riescano a svolgere nessun ruolo propositivo e di stimolo. Il primo atto sarà la sottoscrizione di un documento comune fra tutti i partecipanti e aperto ai suggerimenti della cittadinanza, cui sarà presentato in un prossimo incontro pubblico.
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