“Giardini Cavallero”: un affronto per la memoria di Casale.
Restiamo allibiti di fronte alla dichiarazione del Sindaco di Casale Monferrato in cui si dice “particolarmente felice” per aver accolto la richiesta di intitolazione di uno spazio pubblico a Ugo Cavallero ed individuando, a tale scopo, l’area dei giardini prospicienti l’Ospedale.
I casi sono due: o Demezzi ignora la figura storica di quello che fu capo di Stato Maggiore dell’Esercito tra il 1940 e il 1943, i suoi legami con il regime fascista ed il suo ruolo non brillante durante il conflitto mondiale oppure è incapace di scindere il legami con una destra nostalgica, revisionista e tutt’ora aliena ai valori della Costituzione e della democrazia.
Purtroppo propendiamo per la seconda ipotesi, avendo, il Sindaco, scelto come data per questa celebrazione i giorni che coincidono con l’anniversario della marcia su Roma.
È possibile costruire una memoria condivisa di quel tragico periodo storico? Penso di sì, così come sono convinto però che il valorizzare personaggi che hanno nelle proprie biografie, senza citare le aneddotiche, molti aspetti ambigui sia il modo certamente più sbagliato per farlo.
Casale non si merita questo affronto. La nostra città è una città martire del fascismo.
Come può il Sindaco giustificare, senza ipocrisie ed in modo trasparente, la sua presenza alla Commemorazione annuale dell’eccidio della Banda Tom e contemporaneamente farsi promotore di simili azioni?
In realtà, forse non si tratta di volontà di costruire una memoria condivisa, ma si tratta solo di ambiguità ed opportunismo.
Rivolgo pertanto un accorato appello al Sindaco perché, anche se alla vigilia dell’intitolazione, riveda questa infelice decisione, gliene sarà grata la memoria della Città.
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