A Palazzo Rosso c’è aria di smobilitazione. Si parla sempre più insistentemente di un tracollo della Giunta-Fabbio e dell’arrivo di un commissario prefettizio. Qualcuno pensa a trovare un posto di lavoro sicuro, e qualcun altro punta ad un posto da nababbo in regione Piemonte.
di Andrea Guenna
Alessandria, 4 agosto 2011 – In molti scommettono che la giunta del sindaco Piercarlo Fabbio sia al capolinea. I motivi sono di ordine politico, amministrativo ed etico. Politicamente l’alleanza di centro destra scricchiola sempre di più perché sempre di più sono i consiglieri che ormai non si riconoscono nell’attività della maggioranza che per molti versi si discosta dal programma elettorale. Ma il malcontento, per non dire apprensione, ha contagiato anche alcuni politici collocati in enti di secondo grado che ora, in un modo o nell’altro, tentano, a volte con successo, di assicurarsi uno stipendio fisso ed un futuro certo a più lunga scadenza. Ciò avviene per politici che diventano dipendenti e che, fatalmente, vanno ad intasare le già pletoriche dotazioni organiche. Quando non si tratta di politici, si tratta quasi sempre di parenti e amici, e di qualche rampollo di politico destinato magari a comuni limitrofi. Due, fra i tanti, sono i casi che prendiamo ad esempio in questa circostanza. Parliamo di Stefano Gagino, un pimpante quarantenne di Alessandria, amico del duo Fabbio-Vandone, già dipendente del Comune per la legge Bassanini (quella che ha inquadrato la classica figura italica del portaborse, anche a livello locale e a tempo determinato), nonché vicepresidente dell’AMIU, l’azienda partecipata dal Comune di Alessandria che si occupa di rifiuti e d arredo urbano. Il nostro, che pochi ricordano di aver visto girare fra gli uffici di sua competenza in municipio, forse temendo la ormai prossima fine del ciclo politico del sindaco Fabbio, ha messo le mani avanti e, dopo essersi dimesso sia dal comune che dall’AMIU, ha centrato l’obiettivo di farsi assumere da quest’ultima come dipendente. L’altro caso riguarda un altro “uomo illustre”, tale Mauro Rogna, ingegnere elettronico cinquantenne di Alessandria, attualmente presidente di Aspal (l’azienda partecipata dal Comune che si occupa di vari servizi comunali, che assumerà i precari del Teatro di Alessandria), per un compenso di € 24.000,00 annui, pupillo del solito duo Fabbio-Vandone, il quale ha superato un concorso sconosciuto ai più, in cui si richiedevano – ma guarda un po’ – proprio le sue caratteristiche tipiche. In virtù di questo concorso per titoli l’ingegner Rogna andrà ad occuparsi dei tributi comunali come dipendente di un’azienda appositamente inventata dall’onorevole Patria e creata dall’assessore Vandone, la AL.TRI, ovvero ALessandria TRIbuti. Fin qui c’è poco da dire perché Alessandria non fa certo eccezione nel desolante quadro politico della nostra Italietta. Ma resta il fatto che, a fronte di assunzioni a favore di amici, e parenti di cui ci occuperemo presto, c’è il licenziamento, o la messa a zero ore, dei dipendenti Copat che saranno mandati a casa perché i servizi culturali della biblioteca comunale saranno assegnati ad altrettanti dipendenti comunali, e dipendenti Aspal di nuova assunzione. Tutto ciò mentre l’ufficiale di marina in congedo, nonché vicesindaco in pre-congedo, dottor Paolo Bonadeo, attende comodo in villeggiatura la nomina di consigliere regionale (€ 16.000,00 al mese di stipendio) in forza di posti resi vacanti in consiglio regionale per l’aumento degli assessori in giunta.
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