Titolo originale: The Three Musketeers
Nazione: Germania
Anno: 2011
Genere: Azione, Avventura, Romantico
Durata: 110′
Regia: Paul W.S. Anderson
Sito ufficiale: www.threemusketeers-movie.com
Cast: Milla Jovovich, Orlando Bloom, Logan Lerman, Matthew MacFadyen, Christoph Waltz, Ray Stevenson, Mads Mikkelsen, Juno Temple, Luke Evans, James Corden
Produzione: Constantin Film, Impact Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 14 Ottobre 2011 (cinema)
Trama. Nel momento in cui ci si trova di fronte all’adattamento cinematografico di una celebre opera letteraria, non si dovrebbe usare come unico metro di giudizio la fedeltà all’intreccio o ai personaggi.
Si dovrebbe invece prendere in considerazione il rispetto sia dello spirito del testo di partenza che della poetica del suo autore.
Nel caso dei Tre moschettieri di Alexandre Dumas, celeberrimo romanzo pubblicato a puntate su Le Siècle nel 1844 e divorato con la stessa voracità con cui al giorno d’oggi vengono “macinate” le serie televisive, bisognerebbe per esempio scartare a priori tutti gli adattamenti verbosi e, visto che si tratta non di letteratura aulica ma di un gustoso feuilleton, salutare con entusiasmo interpretazioni più rutilanti, kitsch, appassionanti e di puro intrattenimento.
Appartiene a questa categoria I tre moschettieri 3D, primo film in costume del papà di Resident Evil Paul W.S. Anderson che qualcuno ha già liquidato come una brutta copia – con le spade al posto delle sciabole – di Pirati dei Caraibi.
In effetti, con la fortunata franchise Disney di Jerry Bruckheimer la fantasmagoria del marito di Milla Jovovich ha in comune l’umorismo fracassone e qualche smorfia di troppo, ma si tratta di esagerazioni che permettono ai vari personaggi di sfatare il proprio mito per tornare a essere, come molti protagonisti dei romanzi d’appendice, degli archetipi, dei simboli.
In fondo era così che Dumas li aveva immaginati ed è così che Paul W.S. Anderson li ha mostrati, attribuendo a ognuno di loro una caratteristica predominante: al Cardinale Richelieu la smodata ambizione, a Portos la forza bruta mista a bonomia, a D’Artagnan l’impertinenza, a Milady l’inganno e la malizia, ad Athos una malinconia da eroe romantico.
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