È autunno. Le foglie hanno preso il posto dei pensionati sulle panchine e la nebbia con le sue zampe di gatto avvolge dolcemente ogni cosa. Inesorabili, come parte del divenire della natura, sbocciano sulla carta stampata accorati e stagionali elzeviri su quanto siano deleterie le cosiddette “polveri sottili”. Nel contempo si additano alla pubblica deprecazione le auto viste come malefici untori incaricati della diffusione del contagio. Se dall’italica lirica giornalistica scendiamo alla scienza, e se al caso anche al codice penale, vediamo che le cose non stanno proprio così come ce le contano. Per prima cosa le polveri sottili variano enormemente da luogo a luogo, se l’economia è agricola o industriale, se sono presenti cementiere, fonderie, fabbriche chimiche che scaricano nell’atmosfera. Ad Alessandria, città scarsamente industrializzata, provengono principalmente dagli scarichi dei riscaldamenti domestici e questo per un fatto molto semplice: per risparmiare si usa nafta pesante al posto del gasolio o misture dei due prodotti. Nel contempo gli impianti di condominio sono generalmente mal gestiti e con scarsa manutenzione. Le cose stanno così poiché non c’è controllo di alcun genere. Inoltre, sempre ad Alessandria quando c’è il vento favorevole arrivano gli scarichi nell’atmosfera degli impianti chimici di Spinetta in cui si utilizzano centinaia di sostanze differenti. Questo avviene in tempi normali. Quando, come quest’anno, la mancanza di pioggia nei campi inariditi e privi di vegetazione origina enormi quantità di polveri, specie durante il tempo dell’erpicatura e della semina nonché per l’azione di corrasione del vento, le polveri sottili sono formate per la quasi totalità da residui silicei di origine agricola. L’unica cosa che abbatte le polveri nell’aria, oltre che la pioggia, sono le piante frondose che in autunno non esistono. Non è che l’auto sia completamente innocente, ma la sua responsabilità è infinitamente inferiore a quanto raccontato sugli strumenti di informazione italiani. Ad esempio, anche se è un segreto accuratamente custodito, le marmitte catalitiche non funzionano quando il motore è freddo ed ugualmente se si procede a tratti fermandosi e ripartendo. Questo tipo di inquinamento si combatte facendo strade larghe, favorendo il ricambio dell’aria con grandi piazze e non lottizzandole come si sta cercando di fare ad Alessandria. E allora perché si è inventata la menzogna delle polveri sottili attribuendo loro una letalità poco difforme da quella del gas asfissianti militari? La spiegazione è semplice. Alla periferia delle grandi città sono nati nuovi quartieri residenziali, tipo Milano 2, tanto per spiegarci. Essendo quartieri periferici sono meno appetiti di quelli centrali. Per rilanciarne la vendita si è concessa ai residenti la libera circolazione delle auto ed il libero posteggio. Se poi si mettono anche due piante e magari un laghetto con due cigni, il gioco è fatto. È il paradiso terrestre contrapposto all’inferno del traffico. A pubblicizzare il tutto, i soliti giornalisti iperdisponibili.
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