ECCO PERCHÉ HO ABBANDONATO IL PD
Intromettersi negli affari degli altri partiti è sempre antipatico, ma quello che sta succedendo è davvero paradossale, ma andiamo per ordine.
La giunta Scagni esce sconfitta dalle elezioni amministrative del 2007, Fabbio, l’attuale sindaco di Alessandria, vince le elezioni con il 62% dei consensi. Per il centrosinistra è una Caporetto.
In seguito alla disfatta, il PD, maggior partito di governo (Scagni), convoca un congresso straordinario che viene vinto dalle forze più riformiste del partito, mentre la corrente facente capo a Rita Rossa, Scagni, Mazzoni …viene sconfitta.
Il PD in Alessandria cambia profilo e finalmente classe dirigente.
Parise e Vignuolo diventano rispettivamente coordinatore e presidente del circolo PD di Alessandria.
Fin da subito i suddetti dirigenti hanno coinvolto il Gruppo Consiliare (tutti, tranne uno, al congresso schierati contro i riformisti). Ma fin da subito il gruppo consiliare si è mostrato riluttante alla collaborazione.
Quindi al partito non arrivava nessuna informazione da palazzo rosso.
I nostri eroi (consiglieri) si guardavano bene dall’informarci; sempre assenti alle riunione di partito e quando erano presenti solo per boicottare.
Nonostante l’avversione della vecchia guardia, il PD già nel 2009 denunciava alcune macro anomalie di bilancio economico e finanziario della giunta Fabbio: spese folli per manifestazioni equestri (vedi IL PICCOLO dell’epoca), scelte pelose per la collocazione dell’ospedale, assunzioni nelle partecipate, ecc.
Prova ne è che alcuni di noi sono stati querelati per le suddette denunce.
E mentre il PD martellava con manifesti (ALESSANDRIA come CATANIA, OSPEDALE MONEY) e con migliaia di volantini (CRAZY HORSE) per denunciare la mala politica della giunta Fabbio, la vecchia guardia PD assieme al gruppo consiliare anziché fare opposizione alla giunta Fabbio faceva opposizione ai nuovi dirigenti del partito e al contempo lavorava per un nuovo congresso di partito.
La giunta Fabbio, pertanto, avendo in consiglio comunale scarso controllo dalle opposizioni, si è avventurata in pratiche finanziarie poco chiare fino a quando la Corte dei Conti ha posto un limite.
Quindi la singolare presa di posizione di Borioli, arriva con due anni di ritardo rispetto al fenomeno di finanza creativa adottata dalla Giunta Fabbio.
Anziché elogiare, il suo gruppo consiliare Borioli farebbe bene a “bacchettarlo” per aver fatto poca opposizione in consiglio e per non avere sostenuto ed aiutato il gruppo dirigente PD del 2007 che due anni prima di loro aveva denunciato la mala gestione della giunta Fabbio.
Questa è quanto accaduto nel PD negli ultimi anni il resto è storia recente. Anche per questo, non solo, con molto tristezza ho abbandonato il mio partito, il PD.
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