Strani maneggi in Comune ad Alessandria. Dopo il rebus di Farmal, ora ci occupiamo della vendita di Argental, un altro caso cervellotico “alla Vandone” che ha molti lati oscuri.
di Andrea Guenna
Alessandria – Ha fatto bene il dottor Ansaldi a fare un passo indietro e lasciare ad altri la gestione amministrativa di Argental Srl, l’ente di secondo grado del Comune di Alessandria proprietario della casa di riposo. Infatti Ansaldi fino al giugno di quest’anno era presidente del CDA di Argental Srl, composto da lui stesso insieme a Tuminiello e Legnaro. Dopo la sua uscita di scena insieme a Legnaro e Tuminello, la vicenda di Argental Srl ha iniziato ad ingarbugliarsi al punto tale che, in redazione, abbiamo dovuto perdere tre giorni per capirci qualcosa. Dopo la vendita a fine 2010 del 90% delle quote di Argental Srl a Hodie Srl (finite di pagare a maggio 2011), ad Ansaldi, Tuminello e Legnaro sono subentrati Ubaldo Gatti e Alberto Rota e, per la quota parte del Comune un certo Salvatore Boccadifuoco, un signore di 43 anni di Butera, un paesino di 5000 abitanti in provincia di Caltanissetta abbarbicato su un bricco della più profonda Sicilia meridionale. Insomma il sindaco Fabbio in rappresentanza del Comune di Alessandria si è affidato ad un tizio che con Alessandria c’entra come i cavoli a merenda. Per carità, il signor Boccadifuoco sarà certamente persona degnissima ma, viene da chiedersi come mai in tutta Alessandria (90.000 abitanti) non si sia trovato nessun alessandrino altrettanto degno che avesse i titoli e la capacità di sedere nel CDA di Argental in rappresentanza del Comune e quindi di tutta la città. Ma non è finita perché in una primissima fase della trattativa, l’offerta di acquisto era stata fatta dalle due cooperative Bios e Cata che poi hanno fatto in modo che l’acquirente fosse Hodie Srl proprietario al 100% di un’altra società, Palea Srl di cui Bruno Paradiso era Amministratore Unico. Questa società è stata costituita nel dicembre del 2010 nel contesto della trattativa e non si spiega il motivo della sua nascita se non quello di farla diventare la pattumiera di Hodie Srl che vi avrebbe riversati i suoi debiti. A questo punto in Argental i soci erano due: il Comune di Alessandria per il 10% e Hodie Srl per il restante 90%. E qui siamo di fronte a un altro piccolo mistero perché Gatti è presidente del CDA di Argental ma è anche socio di Hodie Srl, a sua volta socio al 90% col Comune di Alessandria al 10% in Argental Srl, il che vuol a dire che l’arbitro – il presidente del CDA Gatti – non è sceso in campo con la giacchetta nera, o grigia, propria degli arbitri, ma con la maglia di una delle due squadre (Hodie Srl). Il mistero si infittisce quando, leggendo le carte, si viene a sapere che il 7 luglio del 2011, con un atto del notaio Mussa, Palea Srl (la pattumiera) coi suoi debiti si dichiarava fusa per fusione inversa in Argental Srl e si dissolveva. A firmare l’atto dal notaio sono andati Bruno Paradiso, colui che aveva condotto la trattativa iniziale per conto di Bios Cata, in veste di amministratore unico di Palea Srl, e Ubaldo Gatti come amministratore delegato di Argental Srl, che però è anche socio di Hodie Srl (l’arbitro giocatore). Ed ecco che entra in scena Boccadifuoco perché a votare la risoluzione a favore della fusione inversa per conto del Comune di Alessandria nel CDA di Argental Srl è stato proprio lui, ed ora sappiamo che l’atto di fusione inversa è stato perfezionato col parere favorevole dell’amministrazione comunale di Alessandria grazie al voto favorevole di Boccadifuoco. In sostanza i nostri amministratori hanno autorizzato una fusione con una ditta, la Palea Srl, non si sa a che titolo ma, soprattutto, non si sa a quali costi. Tutto coi soldi dei contribuenti che sono, quelli sì, in gran parte alessandrini doc. Secondo quanto si legge nell’allegato B alla dichiarazione resa dal notaio da Bruno Paradiso in qualità di legale rappresentate di Palea Srl, i creditori di Palea Srl, società a responsabilità limitata uninominale, sono cinque: Hodie Srl, il Comune di Alessandria, la banca Intesa Sanpaolo, il notaio Mussa e Bios, una società che fa parte del gruppo Bios Cata. Da qui si deduce che il Comune di Alessandria si è ripreso il suo credito dopo la fusione di Palea Srl, mentre gli altri debiti saranno pagati sempre dal Comune di Alessandria per il 10% e da Hodie Srl per il 90%. In ogni caso Hodie Srl se aveva dei debiti, li ha scaricati in Palea al 100% ed ora, dopo la fusione inversa se li è ripresi al 90% scontando il 10% che pagano i contribuenti alessandrini tramite la nostra “cara” amministrazione comunale. Purtroppo non ci è dato sapere in questa fase a quanto ammontassero i debiti perché se per il Comune, la banca, il notaio, l’importo è grossomodo quantificabile, per Hodie Srl e Bios no, ma nei prossimi giorni lo verremo a sapere certamente. Il mistero continua quando ci si imbatte in uno dei tre revisori di Argental Srl, Nicola Tattoli, che è anche presidente dei revisori dei conti del Comune di Alessandria. Questo signore, che dovrebbe controllare a beneficio dei contribuenti l’operato della pubblica amministrazione, non ha sollevato nessuna obiezione sulla regolarità dell’operazione ma, soprattutto, non si capisce come faccia ad essere creditore di Aregental Srl essendo stato nominato revisore della stessa a titolo gratuito dal Sindaco Fabbio. Ci chiediamo infatti come faccia un revisore dei conti incaricato a titolo gratuito ad essere creditore della società per cui presta gratuitamente la consulenza. Ed il solito maligno giura che non sia l’unico.
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