Era il sei del mese di agosto 1158, “sexto die mensis Augusti”. Giunti sotto le porte di Milano si distribuirono verso le varie porte della città. Sistemati i principi e l’arcivescovo, Federico piazzò il proprio quartier generale in una stanza “in Solario Templi de Brolo” ,cioè nel piano superiore della casa o mansione de’ Cavalieri Templari.
Tale località era “apud Ecclesiam quae dicitur Omnes Sancti, quae est Ecclesia Templi”, cioè la casa dei Templari era attigua alla loro chiesa dedicata a tutti i santi (dove alloggiava l’imperatore). L’ubicazione della Chiesa templare di Ognissanti non è accertata, ma la vicinanza della precettoria di Santa Maria del Tempio con la Basilica di San Nazaro Maggiore in Brolio (in corso di Porta Romana) dedicata a tutti gli apostoli e la presenza qui di tombe con “croci patenti” può far ritenere che le due chiese fossero in stretta relazione. Dopo la soppressione dell’Ordine del Tempio, fu comandato agli scalpellini di eliminarne simboli, croci patenti e qualsiasi altra testimonianza che potesse ricordare ai posteri l’obbrobrio commesso dalla chiesa cattolica.
Nell’archivio dell’Ospedale Maggiore si conserva una pergamena del secolo XIV rogata da Signorolo da Cisnuscolo, dove si parla della magione o sia casa de Frati di S.Giovanni Gerosolimitano o sia del Tempio “Mansio seu domus Fratrum…seu de Templo”
Tale importantissima affermazione fatta da un testimone dell’epoca e in più oculare, ci fa arrivare al punto cruciale : stabilire l’identificazione della chiesa del Tempio.
Premesso che la voce templum significa l’ordine de’ Cavalieri Templari, all’inizio del XIV secolo dopo l’abolizione dell’ordine, molti dei loro beni, comprese case,chiese e il cospicuo archivio, pervennero ai Gerosolimitani. Due documenti in particolare, uno del 19 ottobre 1227 e del 1385 attestano che la casa dei Gerosolimitani “Mansio seu Domus fratrum Sancti Johannis Gerosolimitani seu de Templo”. Tale duplice denominazione si trova in non pochi documenti conservati all’archivio di stato e risalenti anche a molto tempo prima del 1385, è ormai certo che la suddetta denominazione non si potrebbe spiegare se non ammettendo che la casa o mansione era stata prima dell’Ordine del Tempio.
Pertanto siamo giunti a dedurre definitivamente che la chiesetta di Ognissanti e la casa vicina dei Templari, dove alloggiò lo svevo Federico II, fosse il sito dove ora si trova la commenda dei Cavalieri di Malta. Però dei dubbi che la chiesa fosse intitolata a Tutti i santi, ci sono, nel senso che in nessun documento che appartenesse al Tempio prima e ai Gerosolimitani dopo, fa cenno a questo nome.
Essi parlano sempre di una “domus templi” o di una “mansio de templo”. Nell’atto di permuta del 16 ottobre 1304, quando l’Ordine era nei suoi ultimi anni di vita, si ha la prova, indirettamente, che come la milizia, anche la casa e la chiesa in Milano erano sotto il nome di Santa Maria. Alcune delle terre permutate erano già di proprietà “domini fratris Ricobaldi spitiarij filii condam domini mori Ordinis Militie Sancte Marie”.
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