ad mensuram Mediol. sicalis et panici modios trex….et templum Domini de Brolio centum et hospitale de sancta Cruce solidos quadraginta..” Trad: “Parimenti voglio e impongo che ,se morissi senza figli maschi , o, che se gli avessi ed essi morissero prima, la canonica di Sant’Ambrogio disponga da i miei beni una sostanza annuale, secondo la misura Milanese di tre moggi….e la Chiesa del Signore del Brolio (disponga di) cento solidi e l’Ospedale di santa Croce di quattrocento solidi ( i solidi erano una moneta).
Nel templum Domini de Brolio viene di certo identificata la nostra casa dei Templari, mentre l’hospitale de sancta Cruce il monastero dei Crociferi situato a Porta Ticinese, non molto lontano dalla basilica di S. Eustorgio, più precisamente nella via S.Croce.
Insediamento templare – Ugo Monneret de Villard. Mappa 1300-Magistretti da -Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani-Biblioteca Ambrosiana
L’origine dell’Ordine dei Crociferi è così oscura da non poterne stabilire l’epoca approssimativa della sua istituzione. Pare però che in tutti i documenti si faccia riferimento, carte milanesi mai precedenti al XII secolo, all'” hospitale Cruciferorum Sancte Marie” e mai all’ “hospitale de sancta Cruce”.
Si può dunque supporre che la citazione sull’atto notarile del Guerenzone sia relativa all’ospedale dei Gerosolimitani, detto semplicemente “de sancta Cruce”, sia perché tale era il nome ad esso unita, sia perché, col nome di questa chiesa, compare, nei documenti della città di Milano, l’ospedale de’ Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme o Gerosolimitani.
Siamo quindi di fronte al più antico documento che attesti la presenza in Milano dei Gerosolimitani e come per l’Ordine del Tempio, cosi dunque per quello dei Giovanniti, Milano fu sede solo di “precettorie”.
Dal 1152 fino al 1215, dai documenti cittadini, non si ha più testimonianza della presenza dei due ordini, ma i cronisti ne parlano in un evento che segnala la presenza dei nostri Templari a Milano, descrivendo anche un pezzo della storia d’Italia.
Nell’anno 1158, l’imperatore Federico di Svevia, detto il Barbarossa scende in Italia ” sexto die mensis Augusti castra sua in Brolio Mediolani.” Nella sua prima discesa, nel 1154, aveva distrutto alcuni castelli e punito città più piccole di Milano, non potendola espugnare perché troppo potente e per via delle sue esigue forse, l’aveva messa al bando dell’impero, ma nella seconda discesa egli ha un esercito nutrito “Et quidem milites fuerunt appretiati quindecim millia”, seguito da capitani,conti,marchesi,soldati, principi e prelati. Dopo aver espugnato il castello di Trezzo assediò Milano con più di 100 mila uomini divisi in sette corpi.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.