Molto di tutto ciò che era nel Brolo era di proprietà arcivescovile, lo dimostrano le prime costruzioni sorte, tutte a carattere religioso o benefico come conventi, ospedali, chiese, ricoveri e cimiteri. Non dobbiamo dunque meravigliarci se, essendosi diffuso in tutta Europa l’ordine militare-religioso del Tempio, per opera di s. Bernardo di Chiaravalle, esso abbia posto sua sede in Milano, nel “Grande Brolo”, in una delle sue estremità, “in capite brolii sancti Ambrosii”, cioè al confine di Porta Romana.
Epoca approssimativa dell’istituzione presso Milano dei templari si può ritenere il triennio 1133-1135. in questi anni si registra la maggior attività di S. Bernardo, intorno al 1133 erano venuti a Milano alcuni suoi monaci cistercensi e, senza dubbio, per opera loro, si era formato un partito contrario all’Arcivescovo Anselmo V della Posterla, fautore dell’antipapa Anacleto e di re Corrado.
Questo partito finì col far deporre Anselmo e voltare la città verso il legittimo pontefice, Innocenzo II e re Lotario. I milanesi vennero a sapere che al concilio di Pisa avrebbe presenziato Bernardo in persona e quindi lo invitarono prima da loro. Non fu subito possibile e il santo si fece precedere da tre lettere, due al clero e una ai milanesi e una ai cistercensi.
A concilio chiuso egli andò a Milano seguito dalle sue fedeli truppe di monaci-guerrieri Templari che giovavano di una sua speciale protezione, e, con la loro coreografica presenza, impressionarono non poco i milanesi. L’entusiasmo del popolo fu tale che non poche chiese furono costruite sotto la spinta del suo operato.
Tra tutte le più celebri l’abbazia di Chiaravalle e di Moribondo. Volendo ora precisare dove sorsero la “ecclesia” e la “mansio que dicitur de templo”, non ci resta che precisare i confini del Grande Brolo o di Sant’Ambrogio fino al momento in cui passò in mano ai Visconti. Prima che Milano si ampliasse con la costruzione della cerchia comunale de’ terraggi” esso, il Brolio, si estendeva fuori delle mura massimianae fra la vecchia Porta Romana e l’odierno Verziere.
Due parole sull’antico Verzarium, donde il nome della famiglia milanese “de Verzario” a cui apparteneva il frate templare Dalmazio, era nell’attuale Piazza Fontana. L’attuale Verziere allora si chiamava “corso di Porta Tosa”. Quindi fra la via Commenda e Francesco Sforza a sud e a nord con “Brera” come angolo acuto, ad ovest con porta Romana, si forma un triangolo equilatero di circa 1000 metri per lato.
È al suo interno che si deve cercare il “caput brolii”. Non molto lontano da qui si trovavano le due case dei Templari che però rimanevano fuori dal perimetro urbano anche dopo la costruzione della linea dei terraggi che aveva incorporato una parte del Brolo e dato origine a Porta Tosa.
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