Alessandria – Quanti artigiani, liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori, alessandrini e non, hanno fatto e fanno la fila col cappello in mano davanti agli uffici competenti della banca… “La numero uno qui da noi”, cioè la Cassa di Risparmio di Alessandria, per avere un fido anche solo di 10 o 20,000 euro. E quante volte, dopo estenuanti attese, dopo mesi di speranze, la risposta è stata un secco “No”. Quante volte gli stessi artigiani, liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori fornitori del Comune di Alessandria, che paga sempre tardi, hanno chiesto di essere pagati un po’ prima ed il Comune di Alessandria li ha dirottati alla Cassa di Risparmio di Alessandria che anticipa loro i soldi delle fatture, soldi sui quali, sia chiaro, pagano gli interessi. Sì, avete capito bene, i creditori pagano gli interessi sui loro stessi quattrini. Tutto ciò non accade a certi livelli, e non è accaduto, per esempio, nel caso dell’acquisizione dell’80% di Farmal, di proprietà del Comune di Alessandria, da parte di Alfarma, una società costituita il 14 novembre del 2008 dal notaio Busso di Alessandria, per la quale la Cassa di Risparmio di Alessandria ha tirato fuori qualcosa come 10 milioni di euro senza batter ciglio in data 18 dicembre 2008, esattamente un mese e due giorni dopo la costituzione di Alfarma. Sull’operazione, tecnicamente non c’è niente da dire, ma sono i tempi (fulminei) e il modo con cui è stata chiusa la transazione che offendono moralmente coloro che si dannano l’anima per portare a casa la zuppa, quando i soldi non bastano mai. Farmal Spa, oggi partecipata per il 20% dal Comune di Alessandria, ha comprato le sei farmacie comunali alessandrine per 14.000.000,00 di euro. Ha, come soci, oltre al Comune di Alessandria, Edenfin Srl e Alfar Srl entrambe col 40%. Al di là dei problemi di trasparenza di Edenfin Srl a causa della partecipazione di Aston Grange Ltd e Caripro Service Limited, due società di cui si sa veramente poco, colpisce il fatto che Carlo Frascarolo, il presidente della Cassa di Risparmio di Alessandria, la banca che ha effettuato il prestito milionario ad Alfarma Srl con sede in Via Ruffini 4 a Roma, sia oggi revisore dei conti di Farmal Spa, la società acquisita grazie al maxifinanziamento di CRAL, e di Pharma Novara Spa, di proprietà per l’80% di Edenfin Srl, che detiene anche il 40% di Farmal Spa. La domanda è se sia opportuno che chi siede come revisore dei conti nelle due società partecipate da Edenfin Srl sia la stessa persona che siede sulla poltrona di Presidente della Cassa di Risparmio di Alessandria, la banca che ha tirato fuori a tempo da record tutti quei soldi prestati ad Alfarma. Non si può dire che vi sia un conflitto di interessi ma la cosa non ci piace. Anche perché c’è da chiedersi se Frascarolo sarebbe stato nominato ugualmente revisore dei conti delle due società se non avesse favorito il maxifinanziamento di CRAL con l’ingresso di Alfarma in Farmal. Sono, queste, altre domande che attendono risposta.
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