PENNA CADENTE NON LA STA PIÙ A SENTIRE NESSUNO, AUGH!
di Cichinisio
Dal Mocca di Alessandria – Quello che non è capitato in vent’anni al cerchietto magico, guardia pretoriana del Grande Capo Penna Cadente (augh!), è capitato lunedì 31: il più classico degli autogol.
E silenzio stampa fu. Capra infatti si deve essere stufato di tesserati dell’Alessandria che mettono a punto strategie con i giornalisti soliti noti e che, smascherati, si nascondono come i bambini dietro un generico invito di generici giornalisti. Quella cena al ristorante “Grappolo” si è rivelata infatti più indigesta per chi l’ha organizzata e per chi vi ha partecipato che non a quelli, fra i componenti dello staff della società, ne è stato scientemente escluso. Anche Penna Cadente stavolta l’ha fatta grossa, ma il Grande Capo che, dall’alto della sua rupe guarda con distacco il villaggio adagiato nella pianura sottostante, non è mai stato abituato (il Grande Capo, intendiamo) ad essere discusso, smentito o, peggio ancora, contestato. Primo mal di panza. Penna Cadente quasi non crede alle sue orecchie quando sente che la “sua” cena ha creato più imbarazzi (non alimentari naturalmente…) in casa mandrogna che non un’intervista di Balotelli rilasciata da sbronzo. E pensare che, prima che comparisse all’orizzonte Cichinisio, una cena come quella da lei (Penna Cadente intendiamo) organizzata sarebbe stata ambitissima e perfettamente in linea con il modo di operare. Da quando in qua condividere il desco con il Grande Capo è diventato un problema? Forse da quando i suoi referenti preferiti (Rossini Cesare, Pavignano e Camagna) se ne sono andati dalla società, forse da quando Marcellini proprio non riesce a varcare la soglia della porta (e fanno bene perché se no è capace di inventarsi un altro Mongarli), forse da quando non tiene in debito conto che in qualunque società ci sono modalità, figure ed equilibri che vanno rispettati quando organizzi le danze (della pioggia). Una settimana dopo, altro mal di panza: l’intervista a Menegatti, alias Bella Stella, alias Pinotto, alias Direttore sportivo. Quell’intervista, che apre una lenzuolata che non dice sostanzialmente niente, è figlia di quella cena in via Casale e concordata dalla prima domanda all’ultima risposta, con un’attenzione ai verbi e agli aggettivi davvero singolare. Il problema è che il messaggio di Bella Stella risulta inquietante: lui, appena arrivato da Masi S. Giacomo a fare calcio su una piazza vera incanalato da un Dg in pectore cui vengono chiuse le porte in faccia, cosa fa?, va a cena con un personaggio alessandrino conosciuto da tutti, vecchio pirata, buon conoscitore del calcio e del mercato, evidentemente sperando che gli svuoti il magazzino di contratti imbarazzanti mentre lui pensa ai cambi di un portiere ’92 con un altro del ’91. D’accordo, non è proprio così, ma così si può anche leggere il fatto in questione. Il fatto che poi si decida di tenersi i giocatori già sulla rampa di lancio è un’altra questione. Ma Menegatti sei il Ds dei Grigi o sei solo il terminale di procuratori e mediatori? A giudicare dal tuo stipendio (da noi pubblicato e mai smentito) sì, sei il Ds, ma a giudicare dal fatto che hai incasinato con le “spalmature” anche il budget 2013/2014 si direbbe di no. E poi, perché citi fatti ma non i nomi? Magari certi “consulenti sportivi” si sono presentati sotto mentite spoglie? Poi un consiglio a te e a tutto il “cerchio magico”: Capra ha certamente commesso errori ed ingenuità ma, fino a prova contraria, dell’Alessandria Calcio è sostanzialmente il proprietario e il proprietario (cito intervista di lunedì) “ha ammesso in conferenza stampa di aver avuto contatti con consulenti sportivi ecc ecc “: ma Pinotto!, dove vivi? Ma come parli? Il tuo datore di lavoro, nonché padrone della maggioranza delle quote societarie, non “ammette”, come dovesse giustificarsi, ma Capra “conferma o comunica o, se preferisci, informa”. Tu invece devi ammettere di essere un pesce fuor d’acqua. E poi, quando ti fanno la domanda su Tutto Lega Pro sui motivi del blocco improvviso delle cessioni? Risposta tua: “è una domanda che mi sono fatto anch’io”. Il giornalista ti ha mandato a stendere per telefono o è del cerchietto anche lui? Ma quella , secondo te, è la risposta adeguata di un Ds che regge le sorti di una società come l’Alessandria Calcio? Io non so se, come dici tu “c’è qualcuno che vuole farci del male”, so invece che tu, a questa squadra, tra pranzi, cene, interviste, assenze e spalmature, hai già fatto danni come la grandine. E, visto che adesso sei diventato logorroico, spiegaci come mai nel mese di ottobre (4 partite con un solo punto, per di più rubacchiato, contro il Vallèe) avevi perso la parola; che io sappia non sei mai entrato in sala stampa nei dopopartita, fosse anche solo per dire le banalità da Libro Cuore che estrapoli dai motti di Arrigo Sacchi (senza citarlo), salvo poi tornare alla ribalta quando le cose si aggiustano. Ma che ce ne facciamo di un uomo di calcio così? Adesso a Gennaio per te c’è la prova del fuoco: o ci sei o leva le tende, lasciandoci quella di Penna Cadente, naturalmente.
Per leggere la puntata precedente clicca qui: http://www.alessandriaoggi.it/primo-piano/il-fatto/5111-qualcuno-non-vuole-che-si-sappia-la-vera-storia-storia-dei-grigi.html
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